Storia

La colonia penale di Isili

la colonia penale di isili, la più antica d'italia tuttora esistente, era un luogo dove i detenuti espiavano le loro colpe lavorando all'aria aperta e imparando mestieri. L'area di pertinenza era estremamente vasta, oltre seicento ettari

Uno dei luoghi più noti di Isili è la sua colonia penale agricola, la più antica d’Italia tuttora esistente visto che è stata fondata alla fine dell’Ottocento. Si tratta di una struttura dove i detenuti espiano le proprie colpe lavorando all’aria aperta come allevatori o agricoltori, piuttosto che stando chiusi in cella. Le colonie penali, evoluzione dell’antica tradizione dei bagni penali, sono nate all’indomani dell’Unità d’Italia con il passaggio delle competenze penitenziarie al Ministero dell’Interno.

Quella di Isili, oltre ad essere una delle più antiche, è anche una delle più grandi visto che si estende su seicentocinquanta ettari di boschi e terreni coltivati. Poter scontare la propria pena ad Isili era già una sorta di premio per le condizioni di vita relativamente ottime. I carcerati bonificavano le terre malsane, raccoglievano pietre, facevano legna, zappavano, seminavano, allevavano gli animali e apprendevano come macellarli.

Nel corso del tempo la collaborazione con gli abitanti di Isili aumentò e sempre più mestieri venivano insegnati ai detenuti: fabbro, fornaio, macellaio, manovale, falegname. L’obiettivo era una sorta di autonomia della colonia penale dal mondo esterno in cui ognuno potesse dare il proprio contributo e, una volta scontata la pena, sentirsi integrato nella società. La casa di reclusione esiste ancora oggi: tra l’altro vi si pratica sport e attività culturali.

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